Allenamento con i pesi o allenamento con le macchine? Parte 2

Allenamento con le macchine



Pubblicato il 22/02/2019 in Allenamento


Nel precedente articolo ho cercato di riassumere i punti di forza e di debolezza dei pesi liberi,  invece in questa seconda parte cercherò di analizziare in ugual modo il mondo delle macchine isotoniche.

 

 

Le macchine isotoniche offrono la possibilità di effettuare un esercizio di maggior isolamento sul muscolo interessato evitando che parte del lavoro venga assorbito da altri gruppi muscolari, inoltre risultano particolarmente 'comode' come proposta di lavoro per principianti che non dispongono ancora di quella dimestichezza necessaria per affrontare, in modo tecnicamente corretto, il rapporto diretto con i pesi. Oltre che di facile utilizzo, le macchine, se ben progettate, consentono di assumere posture che evitano di sovraccaricare eccessivamente la colonna vertebrale e risultano migliori per alcune tecniche "ad alta intensità" come ad esempio lo stripping o il rest pause, che risulterebbero più difficili con i pesi liberi. Infine i macchinari isotonici permettono al muscolo target di sviluppare una velocità esecutiva e una tensione che siano costanti per tutto il range di movimento aumentado cosi l'intensità del singolo set.

Come sempre accade però esiste l'altro lato della medaglia, che mette in luce tutti i contro di un utilizzo smodato dei macchinari, svantaggi non poco trascurabili. Per prima cosa la macchina crea una traiettoria preimpostata che può non rispettare la traiettoria fisiologicamente più corretta per il soggetto col rischio di localizzare eccessivi carichi sulle strutture articolari, si riduce l'intervento dei muscoli sinergici del movimento per cui diminuisce in modo significativo la sinergia dell'esercizio e nello stesso tempo non vengono allenate le capacità di coordinazione intermuscolare. 

In conclusione sono da usare oppure no?? SI, ma con criterio, i macchinari possono essere inseriti in una programmazione ottimale per completare quel lavoro che ha come base i fondamentali multiarticolari.



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